Avellino- Un’accusa secca, e senza repliche. Giovanni Centrella, segretario nazionale Ugl, non usa mezzi termini e affonda il coltello nella piaga. “Con la Irisbus- afferma Centrella- si è perso solo tempo. Quella cinese è un’ipotesi inesistente allo stato. E la verità è venuta presto fuori”. Parole dure come pietre quelle pronunciate da Centrella che non risparmia attacchi agli altri sindacati. “Va bene tutto purchè lo stabilimento torni a produrre, vanno bene anche le caramelle”. Tuona così il segretario Ugl dopo l’ultimo confronto al Ministero per lo Sviluppo dove è stata confermata l’assoluta inesistenza di offerte asiatiche per rilanciare la produzione di autobus nell’opificio ufitano. E poi svela un retroscena finora inedito: il presidente dell’Amsia Motor, Mustafa Ahmed, avrebbe contattato un parlamentare irpino, Francesco Pionati, e a lui avrebbe manifestato l’intenzione e quindi l’interesse di visitare la fabbrica di Valle Ufita anzichè al Ministero. Una procedura sicuramente anomala che però ha contribuito a generare false aspettative nei lavoratori. “E’ giunto il momento di far capire agli operai- incalza sempre Centrella- che per reindustrializzare il sito bisogna guardare ad ampio raggio. L’Italia dovrà rottamare ventimila autobus e privandosi adesso della Irisbus dovrà acquistarli all’estero. Un altro paradosso tipicamente italiano. Ma ampliando il ventaglio delle opzioni il Ministero potrà avere a questo punto maggiori possibilità di reperire imprenditori seriamente interessati alla Irisbus”. Insomma, snobbare Di Risio, per il segretario Ugl, è stato alla fine un grave errore. E sulla sfondo adesso si agita lo spettro degli esuberi pure per la Fma di Pratola Serra.
Centrella, Ugl, accusa: con la Irisbus si è perso tempo
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