Lago Laceno- La festa innanzitutto per il passaggio e l’arrivo sull’altopiano del Laceno della carovana rosa, e la protesta lungo il circuito del giro. A Montemiletto va in scena la rabbia di un gruppetto di lavoratori della Irisbus di Valle Ufita con striscioni e bandiere. Tentano di forzare il cordone di agenti della Digos della Questura di Avellino. L’obiettivo è quello di fare rallentare la corsa dei ciclisti in quel punto e di raccogliere la solidarietà degli atleti e del Paese intero che in diretta nazionale Rai ha visto le immagini della disperazione dei venticinque operai dello stabilimento che produceva autobus bloccati dalla Polizia e dai Carabinieri. Manifestazione di rabbia, e sfogo comprensibile per il lavoro che non c’è e la speranza che sfuma col passare dei giorni.
Efficace e puntuale il servizio d’ordine pubblico disposto dal questore di Avellino, Sergio Bracco, che riceve pure i complimenti degli organizzatori del 95esimo Giro d’Italia. E l’ottava tappa, quella più a sud, Sulmona-Lago Laceno, diventa una tappa di dolore e riflessione, di festa e di protesta appunto. Al bivio dell’Ofantina i lavoratori della Irisbus schierati e pronti a tutto per dimostrare le ragioni di una dignitosa mobilitazione. Sull’altopiano invece c’è il presidio, pacifico e civile, dei forestali che manifestano contro la Regione che da mesi non li paga.”Vogliamo certezze”. E’ questo alla fine lo slogan che ha unito operai della Irisbus e forestali.