Giovani- E’ ormai diventata la parola d’ ordine: far convergere tutte le risorse disponibili verso l’emergenza giovani. Le risorse disponibili, chiaramente, sono quelle dei Fondi europei che dovrebbero, secondo il Governo, garantire la nascita di 128mila nuovi posti di lavoro, tutti riservati ai giovani. L’idea di Monti è alquanto semplice; si tratta, in buona sostanza, di “individuare e racimolare” tutte le risorse messe a disposizione dell’Europa che oggi sono bloccate su percorsi progettuali poco efficaci o, peggio, sono ancora ferme per incapacità delle Regioni ad utilizzarle.
Con questi criteri sono stati promossi una serie di nuovi progetti nel campo dell’ informatica, in quello del cosiddetto “privato sociale” (come le cooperative di assistenza agli anziani, ai disabili, ai malati cronici) ma anche per apertura di asili nido e per l’ avvio, con corsi di formazione, a mestieri tradizionali di ragazzi che vivono in zone ad alto tasso di illegalità. Progetti, interamente riservati al Sud ed in modo particolare a quelle realtà dove la disoccupazione giovanile è altissima (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).