AVELLINO – Le polemiche non si placano e la questione diventa sempre più spinosa. Dopo le dichiarazioni al veleno del candidato Udc in Veneto, Stefano Valdegamberi che rivendicava lo scranno a Montecitorio per via di “un accordo preciso preso in sede della formazione delle liste con il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa” ecco spuntare nientedimeno che un regolamento stilato ed approvato nel corso del Consiglio nazionale dell’Udc lo scorso 16 gennaio.
Immaginando la possibilità di una doppia elezione da parte dei capilista, il partito avrebbe deciso in anticipo di regolamentare la possibilità di scelta, tutelando il territorio che avrebbe ottenuto maggiori consensi.
Ed allora occhio ai numeri. Nel collegio Veneto 1 il partito di Casini ha raccolto circa l’1,7 per cento mentre nel collegio Campania 2 la percentuale si ferma ad un più sostanzioso 4,7 per cento che, di fatto, regalerebbe a Giuseppe De Mita l’ingresso in Parlamento.
Proprio così, regalerebbe. Perché il condizionale, in politica e di questi tempi poi, è d’obbligo.