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domenica, Aprile 20, 2025
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Il Sannio DOC Barbera si chiamerà Sanbarbato

CASTELVENERE – “Il vino è il più gran dono che gli Dei hanno fatto all’uomo” diceva Platone. Tutti d’accordo a quanto pare, anche nel piccolo comune di Castelvenere dove per scegliere il sinonimo da utilizzare per il “Sannio Doc barbera” è scesa in campo addirittura l’Amministrazione Comunale di Castelvenere che, insieme ai rappresentanti del mondo della produzione e le tante associazioni del territorio, ha coniato il nuovo nome: Sanbarbato.

Il percorso, in realtà, era cominciato lo scorso 8 dicembre, in occasione di un incontro promosso nell’ambito della rassegna “Natale Divino”, durante il quale i produttori del paese si confrontarono, in merito, insieme al giornalista-scrittore enogastronomico Luciano Pignataro ed al direttore del “Sannio – Consorzio Tutela Vini”, Nicola Matarazzo. Nel corso di quell’incontro-degustazione, tenutosi presso l’Enoteca Comunale, emerse la necessità di trovare una soluzione tempestiva all’esigenza di distinguere il vino prodotto dalla maggioranza delle cantine castelveneresi dai calici barbera di altre zone del Paese, a cominciare da quelli piemontesi. Il sindaco castelvenerese Alessandro Di Santo assunse l’impegno di convocare una riunione ad hoc per discuterne tutti insieme. Nel corso di questi tre mesi si sono così susseguite diverse riunioni, con il risultato finale di approdare alla scelta di proporre, per questa operazione di differenziazione, il sinonimo “Sanbarbato”.

Ora la proposta emersa nel corso di questa fase verrà sottoposta all’attenzione di una seduta del Consiglio Comunale castelvenerese che sarà convocata a breve termine.

“L’intenzione – aggiunge Di Santo – è quella di dare particolare forza a questa volontà, supportandola anche con uno specifico atto del consesso civico castelvenerese. Con questo atto formuleremo la successiva richiesta al ‘Sannio Consorzio Tutela Vini’, l’organismo predisposto ad avanzare la necessaria documentazione-proposta all’attenzione degli specifici settori del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali a cui spetterà il compito finale di recepire l’istanza partita dal mondo della produzione castelvenerese. Siamo fiduciosi che l’articolato iter andrà a buon fine, così come siamo convinti che il sinonimo individuato rappresenti una scelta interessante, che potrà essere di grande aiuto nell’operazione di valorizzazione di questo vino antico dal fascino moderno. Una produzione storica castelvenerese che in questi ultimi anni conquista sempre maggiori estimatori e che ad oggi, lungo i percorsi della comunicazione, sembra incontrare un solo grande ostacolo, quello di doversi prima di tutto differenziare – conclude il primo cittadino -da produzioni simili solo nel nome, ma che si esprimono con qualità organolettiche estremamente diverse e che soprattutto sono espressioni di altre storie”.

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