AVELLINO – Estromesso dalla lotta delle primarie del centrosinistra, Leonida Gabrieli fa sentire la propria voce.
“Sono pericoloso perché libero da ogni condizionamento e, per questo, vengo estromesso dalle primarie. Non difendo poteri forti, non sono manovrato o manovrabile da nessuno. E quindi do fastidio a chi pensa di realizzare il ‘sacco di Avellino'”. Nel comunicato che ha diffuso oggi, l’avvocato Gabrieli parla anche del conflitto d’interessi che avrebbe coinvolto su fratello: “Non esiste alcuna incompatibilità sia giuridica sia perchè è stato detto, scritto e sbandierato ai quattro venti che mio fratello si dimetterebbe lo stesso giorno in cui io dovessi essere proclamato sindaco di Avellino e non avrebbe più alcun rapporto con l’Amministrazione e il governo della città. Questo chiaramente rinunciando volontariamente ad un incarico in scadenza nel 2015, senza che nessuna legge, ripeto nessuna legge, obblighi a farlo”.
Ma non è stato sufficiente: “Ci viene detto che non bastano nemmeno le dimissioni di mio fratello il giorno stesso della mia eventuale elezione. Che questo impegno formale, che abbiamo chiaramente già consegnato per iscritto alla segretaria Lengua, non è sufficiente”. L’accusa di Gabrieli al partito è di aver agito violando tutte le regole interne. “Si approva un regolamento in violazione di ogni procedura interna al partito, senza convocare la Direzione Provinciale, in palese ed elementare contrasto con lo Statuto nazionale del PD”.
“Allora – è la chiosa di Gabrieli – mi si dica apertamente che non mi vogliono, che non posso candidarmi perché non rispondo a nessun progetto già scritto, a nessun patto già siglato, a nessun accordo di misero potere già in essere. Almeno sarà stata fatta chiarezza”.