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Mazzoni: in Europa la ripresa nasce dal rilancio degli investimenti produttivi a livello locale

BRUXELLES – “Il 29 maggio l’Europa deciderà se reiterare o interrompere la Procedura per deficit eccessivo nei Confronti dell’Italia. Sulla base delle prospettive economiche rese note dall’Esecutivo comunitario, il 3 maggio l’Interruzione della procedura dovrebbe, ormai, essere certa”.

Così l’eurodeputata Erminia Mazzoni, presidente della commissione Petizioni del Parlamento Europeo  che sottolinea “ In Europa, la ripresa nasce dal rilancio degli Investimenti produttivi a livello locale. A dispetto delle altre grandi economie europee e dello stato di salute generale dell’economia nazionale, l’Italia registra dati positivi per quanto riguarda il rapporto tra deficit e Pil entrando così nell’élitario circolo dei Paesi virtuosi. Con la previsione di una disoccupazione a livello Ue stabile all’11,1% anche nel 2014, cifra che raggiunge picchi drammatici in Paesi come Grecia e Spagna (26%), per l’Europa oggi è emergenza sociale.

Produzione e occupazione – continua Mazzoni – restano due tasselli fondamentali per la ripresa dell’Italia, come di tutta l’Unione europea. Lo stimolo per la ripresa non parte dal livello centrale, ma dagli enti locali, da regioni, province e comuni dei 27 – tra poco 28 – stati europei. E’ per questa ragione che ho chiesto e ottenuto di poter lavorare a un rapporto dal titolo “Effetti delle restrizioni di bilancio sulla capacità delle autorità locali di utilizzo dei fondi strutturali”. Le autorità locali vivono come conseguenza delle politiche d’austerità approvate a livello nazionale una situazione di stallo che travolge inevitabilmente imprese ed economia. A fronte di un aumento senza precedenti di richieste di servizi sociali da parte della popolazione, anche le amministrazioni più virtuose vedono irrigidirsi, quando non bloccarsi del tutto, le proprie capacità di spesa.

A discapito degli investimenti produttivi, che per i 2/3 dipendono proprio dalle autorità locali. Sotto la costante minaccia dello sforamento del patto di stabilità le amministrazioni locali sembrano aver abbandonato lo stimolo alla progettazione e insieme con essa la volontà di guardare al lungo periodo,  richiudendosi in una logica emergenziale. Per le piccole e medie imprese è questione di vita o di morte.  L’impossibilità di accedere al credito bancario unita ai mancati pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche e al blocco degli investimenti rende necessario un intervento tempestivo delle istituzioni comunitarie.

Nel rapporto presentato in commissione Sviluppo Regionale suggerisco alcune opzioni utili a interrompere il circolo vizioso dello stallo economico a livello regionale. Oltre alla Golden rule, lo scorporo della spesa per investimenti dal calcolo del deficit statale, nel rapporto propongo disperimentare nuovi strumenti finanziari, tra cui i market bond. Per poter tornare a essere competitivi è necessario, inoltre, eliminare la condizionalità macroeconomica il cui unico effetto è indebolire chi è già debole, comportando la sospensione di pagamenti e la paralisi degli Stati membri meno propulsivi. Così come è necessario arrivare subito a un accordo sul bilancio comunitario per il 2014-2020.

Dal quadro di programmazione pluriennale – conclude l’eurodeputata – dipendono i 29,5 miliardi di euro per la coesione e i quasi 40 per la politica agricola comune di cui il nostro paese, tra i principali contribuenti del bilancio Ue, ha bisogno per ripartire. Il Parlamento Ue è deciso a orientare tutti gli sforzi possibili per far ripartire la produzione, l’occupazione e la ricerca a livello Ue, come dimostrato dalla bocciatura della bozza di bilancio al ribasso, priva di linearità con i proclami per la crescita, presentata dal Consiglio. Il rapporto sul rilancio degli investimenti a livello locale, se approvato entro l’estate, si rivelerà uno strumento utile per disegnare un bilancio 2014-2020 veramente a prova 

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