Ne Pd, ne Pdl. E chi si accoda va fuori. Se qualcuno si stava ancora interrogando sulla tendenza grillina ai prossimi ballottaggi, ha avuto la sua risposta. A fornirla, lo stesso Grillo, che ancora una volta dalle colonne del suo blog, non ha utilizzato mezze misure: “Scrissi che chi voleva l’accordo con il pdmenoelle aveva sbagliato a votarci. Lo confermo e estendo il concetto.” Si apre così, un lungo post intitolato “Non abbiamo fretta”, dedicato ai detrattori e agli avversari politici.
“Chi – scrive il comico ligure- “si è scordato degli impegni elettorali e della sua funzione di portavoce per realizzare il nostro programma, è pregato di avviarsi alla porta.”
Messaggio chiaro, indirizzato sopratutto ai fantomatici dissidenti (10 in totale) intenzionati secondo indiscrezioni a lasciare il gruppo parlamentare del movimento per accasarsi altrove. Ai presunti traditori, sul punto di varcare la soglia del nemico, Beppe ricorda che “il Movimento non è un partito, non fa alleanze con i partiti, né inciuci.”
Lavati i panni sporchi in casa , Grillo se la prende quindi con il vicinato, mettendo a nudo quelli che a suo giudizio vanno considerati i veri dati elettorali. Con un grafico postato accanto al testo del blog, vengono evidenziati i voti persi per strada da Pd e Pdl con riferimento alle passate elezioni amministrative del 2008, e i voti, al contrario, raccattati dal Movimento nel corso degli anni. Tutti segni meno per i “vecchi partiti”. Tutti indici positivi per la compagine grillina.
Una presa di posizione forte, necessaria per mettere i puntini sulle “i” e scrollarsi un pò di fango dalle spalle. Eppure, dati a parte, il crollo di consensi appare a tutti evidente, e i dissidenti, questa volta, non sembrano intenzionati a farsi intimorire dalle minacce del gran capo. Il “vi caccio fuori”, infatti, lo davano tutti per scontato.