ROMA – Tanto tuonò finché piovve. Un alto prelato, un broker finanziario e un funzionario dei Servizi segreti sono stati oggi arrestati con le accuse di corruzione e truffa.
Le indagini sono state condotte dalla Procura della Repubblica di Roma nonché dal nucleo valutario della Gdf ed hanno interessato esclusivamente lo IOR, la banca vaticana. Su tutti gli indagati spicca il nome di Monsignor Scarano, responsabile del servizio di contabilità della Sede Apostolica, l’organismo che gestisce i beni della Santa Sede, già coinvolto a Salerno in un’altra indagine per ricettazione.
Sullo IOR, Papa Francesco battendo sul tempo gli inquirenti aveva già istituito una commissione ad hoc che ha il compito di “radiografare” la Banca vaticana e riferire direttamente al Santo Padre. Proprio dalla Santa il portavoce padre Federico Lombardi fa sapere che “come noto monsignor Scarano era stato sospeso dal servizio presso l’Apsa da oltre un mese” e che la Santa Sede “non ha ancora ricevuto alcuna richiesta sulla questione dalle competenti autorità italiane, ma conferma la sua disponibilità a una piena collaborazione”.
Dal canto suo il legale dell’alto prelato coinvolto nella vicenda si dice sereno: ”Monsignor Nunzio Scarano – ha dichiarato l’avv. Silverio Sica all’Ansa – chiarirà tutto ai magistrati romani, come ha già fatto con quelli salernitani”.