VENTICANO – Irpiniambiente aumenta le tariffe e scoppia la polemica nei comuni irpini. A gettare benzina sul fuoco le dichiarazioni del sindaco di Venticano, Luigi De Nisco che va giù duro contro la società dei rifiuti irpina e di conseguenza dei partiti politici che ne muovono le fila.
“Non è possibile subire un aumento pari all’80% da parte di Irpiniambiente – ha dichiarato in una intervista il Sindaco de Nisco – che è un carrozzone politico, solamente perché noi conferiamo meno indifferenziata allo Stir e siamo, proprio per questo, uno dei comuni irpini e campani più virtuosi. Siamo passati da 113 euro a tonnellata per il trattamento e lo smaltimento di rifiuto residuale da raccolta differenziata a ben 193 euro: un salasso autentico per le casse comunali ai tempi della spending review.
Cosa dovrò mai dire ai miei concittadini ligi comunque al dovere? E’ assurdo penalizzare chi fa eppure bene la differenziata. Il nostro obiettivo adesso è avviare la raccolta autonoma sul territorio proprio per non sostenere questi costi esorbitanti e per evitare soprattutto l’aumento della Tares. Analizzando il rapporto costi-servizi offerto da Irpiniambiente a questo punto a noi non conviene più stare in questo sistema, e per ciò abbiamo la seria intenzione di tirarci fuori. Il nostro obiettivo è quello di associare pure il servizio di raccolta dopo aver associato la vigilanza, la protezione civile e il trasporto scolastico. Francamente, le comunità e i comuni, specie quelli piccoli, non possono sostenere certi costi a discapito di quelli più grandi ma non per questo virtuosi”.
Dunque, da Venticano parte ufficialmente un movimento di protesta verso Irpiniambiente, e il sindaco De Nisco si è fatto promotore e portavoce di questo dissenso tanto che sta già pensando di organizzare nella sede municipale un incontro allargato agli altri omologhi dei paesi dell’Ufita e della Baronia. “Chiusa la vicenda, sempre politica, dell’Alto Calore- conclude il sindaco di Venticano- adesso bisogna puntare i riflettori dell’opinione pubblica locale sul carrozzone Irpiniambiente. Certi lussi e privilegi non possono e non debbono pagarli i cittadini. Ribadisco: è paradossale che un paese virtuoso che conferisce meno allo Stir debba pagare molto di più di quei comuni che non sono virtuosi solo perché i costi fissi di gestione sono rimasti invariati. Purtroppo noi non possiamo più far fronte a determinate spese. I piccoli comuni sono veramente al collasso nonostante gli sforzi profusi dalle comunità e i salti mortali di noi amministratori”.