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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Caso Telecom, con la golden share il governo mette i lucchetti alla rete

ROMA – Caso Telecom, il governo cerca di correre ai ripari per mettere al sicuro la rete Telecom, utilizzata anche per le comunicazioni più riervate, come ricordato mercoledì dal presidente del Copasir Giacomo Stucchi.

L’asso nella manica dell’esecutivo è la cosiddetta golden share, vale a dire l’attribuzione di poter speciali allo Stato anche per quel che riguarda aziende privatizzate. Nel Consiglio dei ministri di domani è attesa la bozza del decreto del Presidente della Repubblica, nel quale tra l’altro si sottolinea che all’interno, appunto, della golden share rientrano “le reti e gli impianti utilizzati per la fornitura dell’accesso agli utenti finali nei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale”. All’interno della stessa golden share rientrano “gli apparati dedicati, anche laddove l’uso non sia esclusivo, per la connettività (fonia, dati e video), la sicurezza, il controllo e la gestione relativi a: a) reti private virtuali, in uso alle Amministrazioni dello Stato competenti in materia di salvaguardia della pubblica sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa nazionale; b) collegamenti dedicati ad uso esclusivo alla realizzazione della Rete Interpolizia per Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza e per il Ministero della Difesa. c) rete di accesso alla rete telefonica pubblica in postazione fissa anche nel caso di connessioni stabilite mediante servizi di accesso disaggregato all’ingrosso, condiviso o Wlr, in rame e fibra”.

Un intervento legislativo si è reso necessario dopo l’intervento del Copasir, al quale è succeduto quello del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, del quale si avvale Palazzo Chigi, che ha ritenuto ragionevole l’allarme lanciato dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Sulle voci riguardanti l’Opa che Telco avrebbe secondo molti dovuto fare, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha spiegato oggi nella sua audizione in Senato che secondo la normativa vigente “non c’è alcun obbligo di Offerta pubblica di acquisto di Telefonica su Telecom. Perché ciò diventi automatico – ha spiegato Vegas -, deve verificarsi una duplice condizione: che l’operazione comporti l’acquisizione del controllo di Telco da parte di Telefonica e che Telco detenga oltre il 30% delle azioni Telecom, soglia oltre la quale la normativa italiana lega l’obbligo di Opa”.

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