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venerdì, Gennaio 24, 2025
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CGIL: istituire un delegato comunale o garante per la diversa abilità

AVELLINO – I responsabili dell’Ufficio Politiche Diverse Abilità della Cgil, Antonio Festa e Michelangelo Varrecchia, chiedono a gran voce di istituire “un DELEGATO COMUNALE o GARANTE PER LA DIVERSA ABILITA’” in ogni comune per “Pianificare nel settore sociale, in periodo di crisi economica e recessiva, è impresa ancor più ardua che però non può prescindere dall’approfondita conoscenza del tessuto sociale esistente in Irpinia ai fini della determinazione e preparazione di progetti che riguardino le risposte sociali.

Questo perchè “la città di Avellino, e anche i Comuni della Provincia, presentano ancora seri impedimenti agli “accessi” sia nelle sedi comunali che in strutture sensibili, chiese e farmacie, ma anche di natura commerciale e di tempo libero.”

Nella nota di Antonio Festa e Michelangelo Varrecchia ci sono anche gli obiettivi generali della Cgil per la disabilità e sono:

“OBIETTIVI GENERALI 

1 – Promozione della qualità di vita attraverso la più vasta partecipazione in modo da superare lo squilibrio di un modello conservatore.
2 – Costruire una rete di collaborazione e di raccordi tra gli Enti Locali, Strutture Sanitarie, Sociali e Culturali.
3 – Programmare interventi per favorire percorsi di crescita collettiva e di identità utilizzando la leva del senso di appartenenza alla nostra Provincia.
4 – Tutte le iniziative e i progetti non dovranno mai prescindere dagli utenti destinatari.
5 – Le risorse dovranno essere impiegate e finalizzate ai fruitori evitando “carrozzoni burocratici-organizzativi”. L’uso dovrà essere improntato alla trasparenza e alla qualità nel principio universalistico ma selettivo.
6 – Le attività dovranno avere come base le potenzialità locali, le preferenze, le predisposizioni e le priorità.
7 – Monitorare, attraverso valutazioni periodiche, gli obiettivi raggiunti.
I Comuni, nella politica sociale, hanno un ruolo primario da condividere con Piani di Zona Sociale, i Distretti Sanitari, i Distretti Scolastici, le Associazioni di Volontariato – Onlus, le Parti Sociali, le Cooperative Sociali. Ogni Comune dovrebbe creare una CONSULTA COMUNALE SOCIALE che veda impegnati: giovani, anziani, diversamente abili, immigrati, associazioni culturali, ludiche e sportive. Un punto a parte merita la situazione dei diversamente abili, soprattutto rispetto alle barriere architettoniche, oltre che a quelle culturali.”

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