PALERMO – Il Presidente della Repubblica testimonierà sui colloqui intercorsi tra Nicola Mancino e Loris D’Ambrosio, nell’ambito del processo sulla presunta trattativa Stao-mafia, che si sta celebrando a Palermo.
Lo ha deciso la Corte d’Assise del capoluogo siciliano, che ha ammesso la testimonianza di Napolitano “nei soli limiti della conoscenza del teste che potrebbero esulare dalle funzioni presidenziali e dalla riservatezza del ruolo”. In questo modo, vengono accolte, seppur in maniera parziale, le richieste del pm Nino Di Matteo, che aveva citato l’inquilino del Quirinale nell’ambito dei testi che dovevano riferire riguardo a “preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio (poi morto lo scorso anno a seguito di un infarto, ndr) nella lettera del 18 giugno 2012, concernenti il timore di D’Ambrosio di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi”.
Il periodo di riferimento è quello tra il 1989 e il 1993.