ROMA – L’ammissione l’ha data la stessa Cancellieri, interrogata nello scorso agosto dai magistrati della Procura di Roma che si occupano del caso Fondiaria-Sai, e la notizia è stata riportata da La Repubblica.
Il ministro della Giustizia – che, va precisato, non figura nel registro degli indagati – del governo Letta intercesse presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per tenere in considerazione la condizione di Giulia Ligresti, detenuta e difatti pochi giorni dopo destinata ai domiciliari, che “in cella non si nutriva”. “L’ho fatto per motivi umanitari – ha spiegato il ministro Cancellieri ai magistrati -, Giulia rifiutava il cibo”. Giulia Ligresti già in passato aveva avuto problemi di anoressia ed è stata l’unica finora a patteggiare la pena. “Ho sensibilizzato il Dap perché venisse fatto quanto di loro competenza per la tutela della salute dei carcerati”, ha spiegato la Cancellieri.
I magistrati sono arrivati fino al dicastero di via Arenula esaminando i tabulati telefonici degli indagati e ravvisando contatti appunto con la Cancellieri, amica di famiglia dei Ligresti. In particolare, il ministro aveva avuto conversazioni telefoniche con Antonino Ligresti, fratello di Salvatore e zio di Giulia, il quale si mostrava preoccupato per la salute della nipote. Sel e Movimento 5 Stelle hanno chiesto al ministro di smentire la notizia o, n caso contrario, di dimettersi. Da questa vicenda è spuntato di nuovo fuori il caso di Piergiorgio Peluso, figlio del ministro Cancellieri, che per un anno di lavoro alla Fonsai nel ruolo di amministratore delegato ha ricevuto una buonuscita di 3,6 milioni di euro.