AVELLINO – E’ il giorno dopo Salernitana-Avellino. Un giorno amaro per i tifosi biancoverdi, il primo di una stagione che non parte sotto i migliori auspici e segna, anche, la prima sconfitta stagionale dell’Avellino.
Non iniziamo con i processi. Vi prego. Sarebbe sciocco, dopo appena 98 minuti di gioco, alzare l’indice verso qualcuno. Partite come quelle di ieri, anche se di derby non vogliamo parlare, per i tifosi come per i 22 in campo hanno un significato diverso, si caricano da sole ed i ragazzi di Tesser, sul rettangolo verde, hanno sudato la maglia. Nessuno ha tirato il piede indietro e qualcuno ha gettato, anche, il cuore oltre l’ostacolo.
Ne è venuta fuori una gara giocata a viso aperto e, almeno per i primi 45’, a ritmi infernali con buona pace degli schemi e delle tattiche, provate e riprovate per l’intera settimana. Una prova di forza e di carattere, insomma, che la Salernitana ha vinto grazie ad un super Gabionetta, bravo a sfruttare le occasioni e gli spazi che una squadra lunga e spaccata gli ha concesso, ma anche grazie alla presenza di un centrocampista “vero” come Pestrin capace di illuminare il gioco servire a mestiere le punte. Come commentare quel lancio da “play-station” che ha consentito a Gabionetta, trenta metri più in la, di siglare il goal del 2-1.
Abbiamo perso una battaglia. Forse quella più importante, è vero, ma le sorti di questa “guerra” sono tutt’altro che segnate. Il campionato è appena iniziato ed il cammino è lungo.
Non ho parlato volutamente dei singoli. Mi sarebbe piaciuto parlare degli esterni di difesa e del lavoro di contenimento dei centrocampisti ma anche di qualche nostro attaccante. Ho preferito uscire dal coro perché sarebbe stato troppo facile dopo un “derby” perso ma anche perché non lo trovo utile per il prosieguo del campionato.
Ieri all’Arechi , a fine gara, ero tra coloro che hanno applaudito la prestazione dei biancoverdi. E’ stata una bella gara e l’Avellino, finalmente, gioca al calcio proprio come piace a Tesser, palla a terra, con una circolazione del pallone che può certamente migliorare ma che, alla prima di campionato, è già a buoni livelli.
La strada non è semplice. L’allenatore è bravo e deve continuare a lavorare senza troppe pressioni. Le soddisfazioni arriveranno, ne sono certo. Ma ognuno faccia la sua parte.