BRUXELLES – Quella di Lorenzo Torto è una storia triste ma al tempo stesso carica di speranza, la stessa che Papa Francesco qualche giorno fa ha detto a tutti noi di difenderla a spada tratta. Francesco – un giovane diversamente abile che come l’80% dei disabili si è trovato a cercare lavoro senza trovarlo, lo ha fatto. Ha preso carta e penna ed ha scritto una petizione per il diritto all’occupazione dei disabili che è riconosciuto dall’Ue, ma che in Italia “di fatto non esiste”.
Una petizione che non ha impiegato molto ad arrivare sulla scrivania del Presidente della Commissioni Petizioni del Parlamento europeo che l’ha letta ed ha convocato immediatamente Francesco a Bruxelles.
“Il tempo – ha detto Francesco al Presidente della Commissione – per chi soffre è tiranno e quando la giustizia tarda ad arrivare, soprattutto per i più deboli, diventa un’ingiustizia”. Gli ha dato una mano Erminia Mazzoni, Presidente della commissione Petizioni del Parlamento europeo che si è impegnata, come proposto dai parlamentari Miguel Martinez e Peter Jahr, a scrivere alla Commissione e alla Corte di giustizia per “chiedere un’accelerazione delle procedure”.
La vicenda di Francesco, purtroppo, ripropone un problema annoso per il nostro Paese per il quale è in corso dal 2006 una procedura di infrazione contro l’Italia per il recepimento della direttiva 2000/78 sul lavoro dei disabili, inoltrata nel 2011 alla Corte di giustizia.