PALERMO – Davanti al Gup Piergiorgio Morosini, era rimasto un unico imputato che aveva chiesto di essere giudicato col rito abbreviato, l’ex ministro Calogero Mannino. E lui si astiene.
La decisione di Morosini che, solo apparentemente, sembra immotivata è stata adottata sul presupposto della “inscindibilità” delle posizioni dell’ex ministro del Mezzogiorno rispetto a quella di alcuni altri dei coinvolti, in particolare il generale dei carabinieri Antonio Subranni.
Morosini ha ritenuto di essersi formato un convincimento mandando Subranni sotto processo e che sarebbe potuto rimanere influenzato da quella decisione anche nei confronti dell’ex ministro. Da qui la richiesta, accolta, di lasciare il processo a un collega che potrà formarsi un convincimento autonomo rispetto a quello già espresso dal giudice dell’udienza preliminare sulla trattativa.
Il processo resta fissato per il 29 maggio.