ROMA – Prima il monito dello staff comunicazione: “Basta con i giornalisti inaffidabii”. Poi la correzione di rotta del capogruppo al Senato,Vito Crimi: “Non è giusto fare liste. I gruppi di comunicazione, non danno un indirizzo politico”. Nel giro di poche ore, i grillini montano e poi smontano un caso “back list” dei giornalisti da evitare. Con la solita coda polemica di routine.
Tutto comincia in mattinata, quando con una lunga mail, inviata dall’Ufficio Comunicazione del Movimento, tutti i parlamentari grillini vengono messi in guardia dal rilasciare commenti ed interviste a giornalisti “già rivelatisi inaffidabili.
Quindi, dopo un polverone di polemiche già fitto, nel tardo pomeriggio arriva la retromarcia di Crimi, costretto ad indossare i panni del pompiere. “Non esistono liste di proscrizione”, precisa, senza reticenze. “In questi mesi – aggiunge poi – “abbiamo subito una comunicazione passiva, abbiamo dovuto rincorrere, anche per colpe nostre, lo ammettiamo i vostri temi. Ora è il momento in cui noi vogliamo fare comunicazione attivamente, portando i nostri temi”.
“Siamo inesperti, altrimenti avremmo preso altre strade”, confessa poi. E il caso si insabbia. Almeno fino ad ulteriori dichiarazioni.