TORINO – Un anno e otto mesi di coma, poi Alberto Musy ha ceduto.
Il consigliere comunale dell’Udc, vittima di un agguato sotto casa, in via Barbaroux, a Torino, nel marzo del 2012, è morto nella tarda serata di ieri, come hanno affermato fonti vicine alla famiglia. Fatto bersaglio di sei colpi di pistola, Musy eraq subito entrato in coma irreversibile, finché il suo cuore non ha cessato di battere.
L’omicida indossava un impermeabile lungo ed aveva un casco a coprirgli la testa. Le immagini del circuito di videosorveglianza del centro storico di Torino ripresero ogni frammento della scena di via Barbaroux, dove Musy abitava. Ma ci vollero mesi prima che il colpevole venisse identificato. Circa un anno dopo l’agguato, infatti, fu fermato ed arrestato Francesco Furchì, che si trova in carcere, imputato ora per omicidio. Il movente sarebbe stato il mancato aiuto da parte di Musy in alcune vicende che coinvolgevano Furchì in prima persona.
Musy lascia la moglie, Angelica Corporandi d’Auvare e le quattro figlie di 13, 11, 9 e 3 anni.