PALERMO – Esplode un colpo alla testa del figlio, di soli sette anni, e poi si toglie la vita con la pistola di ordinanza. È stato il gesto folle di Ivan Irrera, un poliziotto della squadra mobile di Parlemo, sezione “Reati contro la pubblica amministrazione” ma anche un papà in preda alla disperazione dopo una notte insonne passata al computer.
Una tragedia premeditata quella dell’uomo che poco prima aveva sistemato sul tavolo del suo appartamento alcune lettere d’addio nelle quali il poliziotto parla dei debiti che aveva contratto negli anni e anche nell’ultimo periodo. “Chi sbaglia paga e muore lui e il figlio”, ha scritto in una delle lettere trovate nella sua casa di Misilmeri.
Intanto si aggravano le condizioni del bambino operato ieri nell’Unità operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Civico è in stato di morte cerebrale nell’unità operativa di Seconda Rianimazione. “Se il bambino dovesse sopravvivere – ha dichiarato questa mattina il dottore Amerigo Stabile, capo del dipartimento Emergenza-urgenza del Civico di Palermo – avrebbe conseguenze neurologiche molto pesanti”.