Roma – E’ stata per alcune ore la notizia del giorno. Se vince Monti le vacanze estive dureranno soltanto un mese grazie ad una riforma del calendario scolastico che limita le vacanze sulla base della partecipazione volontaria delle famiglie. “La misura – hanno precisato gli esperti di Monti – non vuole andare ad aggravare il lavoro degli insegnanti, ma modernizzare un sistema che penalizza i genitori lavoratori. Le attività sportive, di recupero, alternative e per la comunità possono trovare più spazio se la scuola rimane aperta per 11 mesi l’anno“.
Immediate le polemiche e le reazioni politiche che non si sono placate neanche dopo la smentita del portavoce di Scelta Civica, Mario Sechi che ha gettato acqua sul fuoco: «Non è prevista nessuna limitazione a un mese delle vacanze estive delle scuole. Nei prossimi giorni presenteremo la riforma del mercato del lavoro».
Da osservatori non possiamo non notare che ogni giorno di più il prof. Monti tende a sparigliare il gioco, rompere gli schemi e proporre nuove prospettive. Da qui al 24 febbraio possono cambiare tante cose ma la sensazione è che sono sempre di più coloro che sostengono che l’aplomb da statista sobrio, con una visione internazionale, ha oramai lasciato il passo al consumato politico che fa promesse generiche e troppo spesso cambia posizione.
E pensare che diceva di non sentirsi tagliato per fare il politico…