Bruxelles – Dall’Europa un segnale forte per contrastare l’emergenza amianto. Il Parlamento europeo ha, infatti, approvato oggi la relazione dell’europarlamentare Stephen Hughes “sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente“.
Il documento, tra le altre cose – dichiara l’on.le Erminia Mazzoni -, pone l’accento su due punti fondamentali e improcrastinabili: l’invito alla Commissione e agli Stati membri affinché si impegnino a rispettare il termine del 2023, proposto dai sindacati, per un divieto totale dell’amianto; la denuncia dell’inefficacia del sistema di sorveglianza sull’amianto e delle operazioni di smaltimento e bonifica.
Nel nostro Paese come in gran parte dell’Europa, infatti, i piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell’ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto, procedono in modo lento e discontinuo. Il numero delle vittime resta troppo alto ed è intollerabile l’approssimazione con la quale si sta affrontando il problema.
La messa al bando dell’utilizzo del pericolosissimo minerale – conclude la parlamentare – decisa con la Legge 257/92, che ha definito anche i criteri di smaltimento e di bonifica delle aree contaminate, non ha prodotto i risultati sperati poiché l’attenzione è ancora insufficiente e il rischio di contaminazione ancora alto, soprattutto per chi, in ragione delle specificità del proprio lavoro, risulta esposto all’amianto quotidianamente.